RINNOVO DEI CONTRATTI PUBBLICI: LA DIRIGENZA RESTI FERMA UN GIRO

Le RdB-CUB continueranno nella mobilitazione per la difesa del salario e della dignità dei lavoratori pubblici

Nazionale -

"Mentre per un dipendente statale l’aumento contrattuale del 4,46% previsto dal governo si concretizza in circa 90 euro medi lordi, per un magistrato della Corte dei Conti l’aumento supera i 600 euro. E’ evidente che è inaccettabile continuare ad utilizzare il calcolo percentuale, sempre più iniquo, per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego", afferma Daniela Mencarelli della Direzione nazionale RdB-CUB P.I. "Grazie a questa modalità, diplomatici, magistrati, dirigenti, prefetti, alti gradi dell’esercito, hanno beneficiato in passato di aumenti consistenti, tanto che, paradossalmente, dovrebbero star fermi un giro consentendo di destinare risorse più cospicue al resto dei lavoratori costantemente penalizzati".

 


"Dopo il grave slittamento della data dell’incontro previsto all’Aran per questa mattina - prosegue Mencarelli - ci aspettiamo ora che il governo affronti la questione contrattuale in maniera concreta, proprio a partire dalla necessità di una diversa distribuzione delle risorse destinate ai contratti. Risorse che il governo, con la firma del 6 aprile scorso, si è impegnato ad incrementare".

 


"Continueremo la mobilitazione per il rinnovo dei contratti, a partire dall’indizione di due ore di assemblea in tutti i posti di lavoro e di presidi sotto le prefetture delle maggiori città italiane: il 30 marzo, giorno dello sciopero generale del Pubblico Impiego per noi rappresenta non certo la fine della mobilitazione, ma solo una tappa nel percorso di lotte contro lo smantellamento della Pubblica Amministrazione e per la difesa del salario e della dignità dei lavoratori pubblici", conclude Daniela Mencarelli.

 


18 maggio 2007 - Adnkronos

P.I.: RDB-CUB, DIRIGENZA RESTI FERMA UN GIRO
PROSEGUIREMO MOBILITAZIONE PER DIFESA SALARIO

Roma, 18 mag. (Adnkronos) - «Mentre per un dipendente statale l'aumento contrattuale del 4,46% previsto dal governo si concretizza in circa 90 euro medi lordi, per un magistrato della Corte dei Conti l'aumento supera i 600 euro. È evidente che è inaccettabile continuare ad utilizzare il calcolo percentuale, sempre più iniquo, per il rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego». Ad affermarlo è Daniela Mencarelli della Direzione nazionale RdB-CUB P.I. «Grazie a questa modalità, diplomatici, magistrati, dirigenti, prefetti, alti gradi dell'esercito, hanno beneficiato in passato di aumenti consistenti, tanto che, paradossalmente, dovrebbero star fermi un giro consentendo di destinare risorse più cospicue al resto dei lavoratori costantemente penalizzati», prosegue. «Dopo il grave slittamento della data dell'incontro previsto all'Aran per questa mattina - continua - ci aspettiamo ora che il governo affronti la questione contrattuale in maniera concreta, proprio a partire dalla necessità di una diversa distribuzione delle risorse destinate ai contratti. Risorse che il governo, con la firma del 6 aprile scorso, si è impegnato ad incrementare». «Continueremo la mobilitazione per il rinnovo dei contratti, a partire dall'indizione di due ore di assemblea in tutti i posti di lavoro e di presidi sotto le prefetture delle maggiori città italiane: il 30 marzo, giorno dello sciopero generale del Pubblico Impiego per noi rappresenta non certo la fine della mobilitazione, ma solo una tappa nel percorso di lotte contro lo smantellamento della Pubblica Amministrazione e per la difesa del salario e della dignità dei lavoratori pubblici», conclude Mencarelli.