MIPAAF: FUA 2013 UN ACCORDO DANNOSO PER I LAVORATORI LA USB NON FIRMA

ACCORDO FUA 2013
 
 
 
UN ACCORDO DANNOSO PER I LAVORATORI
LA USB NON FIRMA

 

Si è svolta martedì 11 u.s. la riunione tra Amministrazione e le Organizzazioni Sindacali per la sottoscrizione del Fondo Unico di Amministrazione delle lavoratrici e dei lavoratori del MIPAAF – anno 2013.

 

La USB aveva riscontrato, a fronte di dati forniti precedentemente dall’Amministrazione e a consuntivo del FUA 2012, una forte sperequazione nella distribuzione delle risorse del FUA 2013 ed una elevata quantità di tipologie di lavoro per le quali non vi è stata una oggettiva verifica.

 

Detta sperequazione diventa insopportabile ed insostenibile a fronte delle dichiarazioni confermate a settembre dall'attuale Governo (tramite i Ministri Madia e Poletti), del blocco dei contratti pubblici fino al 2020, peraltro già scaduti il 31/12/2009, provocando una pesantissima riduzione del salario (è sempre valido purtroppo il nostro “perditometro”).

 

A fronte di quasi 5.000 euro di FUA annui a pochi dipendenti e circa 1.000 euro ai più si “alleggeriscono” le tasche degli uni a vantaggio di altri (guerra fra poveri), finendo per finanziare con il proprio salario (perché ci dobbiamo ricordare che il FUA nasce dai rinnovi contrattuali e quindi sono soldi nostri) la cosiddetta produttività per sopperire alle esigenze dell'Amministrazione e più spesso alle carenze dirigenziali anche sul piano organizzativo.

 

Questi sono le conseguenze di oltre vent’anni di quella “concertazione” mirata a “cogestire le politiche di compatibilità economica”, sempre attraverso i sacrifici dei lavoratori. Si introdusse la concezione di produttività (introduzione del FUA, perdita della scala mobile, aggancio dei salari all’inflazione programmata/costo della vita, ecc) che ha diviso i lavoratori stessi e si è dimostrata fino ad oggi fallimentare in tutti i suoi aspetti.

 

Ma erano altri tempi... oggi infatti deve venire il PEGGIO!

Basta guardare appena al di la delle rassicuranti dichiarazioni dei sindacati “firma tutto”, che si accapigliano sulle varie indennità accettando tutto il resto.

Additano la “pagliuzza”, fingendo di non vedere la “trave” e facendo in modo che non la vedano neanche i lavoratori.

 

Oggi dopo la falsa produttività, prende definitivamente corpo il falso merito nel MIPAAF, che fa anzi da “apripista”. Sarà solo un altro modo, stavolta non indolore, per far pagare ai lavoratori i costi delle loro crisi, delle inefficienze della P.A., dell'incapacità organizzativa e del mancato contrasto alla corruzione.

 

Non a caso infatti le eccezioni del Dipartimento della Funzione Pubblica giunte nei giorni scorsi avevano assegnato al tavolo il compito (diktat) di rendere inesorabilmente più stringente l'adeguamento ai dettami falsamente meritocratici del d.lgs 150/2009 (legge Brunetta), introducendo fasce di merito ben differenziate tra i lavoratori, così da dividerli ulteriormente e preparare il terreno per l'applicazione di esuberi, mobilità, esodi.

 

L'Amministrazione ha prontamente presentato un nuovo testo adattandosi al “diktat” della Funzione Pubblica ed introducendo così “il cappio” delle 4 fasce di merito, pronto per il collo dei lavoratori; accordo respinto dalla USB ed immediatamente accettato da tutte le altre sigle CGIL, CISL, UIL, FLP, UNSA CONFSAL ed UGL, in cambio di qualche regolamento di conti su questa o quella indennità ed a un mero richiamo all'impegno a confrontarsi su alcuni punti del Regolamento della performance (valutazione), ma non certo sulla sua sostanza.

 

La “trappola” nei Ministeri è pronta per scattare.

 

A parte il blocco dei contratti solo negli ultimi dodici mesi sono stati introdotti inoltre:

Ø   la mobilità forzata per i pubblici entro i 50 km

Ø   la decadenza sostanziale del mantenimento del miglior trattamento economico in caso di mobilità.

Ø   il demansionamento (solo ove fosse possibile) per chi non accetta di spostarsi

Ø   la precarizzazione definitiva del lavoro e l'attacco definitivo all'art. 18 della legge 300/70 ed al diritto di sciopero, compressione epocale dei diritti che avrà effetti su tutto il mondo del lavoro non esclusa la P.A.

Ø   sono avviati i processi per lo smantellamento delle funzioni Ispettive svolte da tutti i ministeri, al fine di ridurre il perimetro del controllo pubblico e liberare i vertici politici dalle responsabilità su materie fondamentali per lo Stato.

Ø  sono avviati i processi per la definizione dei servizi che è possibile eliminare ed esternalizzare o accorpare tra le amministrazioni.

Ø  sono avviate le tabelle di equiparazioni tra i profili tra amministrazioni

Ma i firmatari di questi accordi e degli accordi nazionali che hanno permesso tutto questo consiglieranno di stare ancora tranquilli e di essere lieti perché almeno intanto... “si paga il FUA 2013”.

A questo punto la domanda sorge spontanea … è meglio prendere questi pochi soldi subito e porgere il fianco alla Legge Brunetta, rischiando un futuro di mobilità e/o licenziamento, oppure costringere l’Amministrazione di farsi carico di fronte alla Funzione Pubblica e quindi al Governo che queste norme e leggi non migliorano il funzionamento del Ministero e peggiorano solo la qualità di vita dei propri dipendenti?...

 

La USB Pubblico Impiego MIPAAF non ha quindi sottoscritto l'accordo che alleghiamo sotto con le relative note a verbale.

 

 

Ci si avvia ora, con questa cattiva eredità, al tavolo di confronto formale sul FUA 2014 previsto per i prossimi giorni con la speranza che anche altre OO.SS. prendano coscienza di un futuro non roseo e che si uniscano insieme a noi per creare un fronte coeso contro lo smantellamento della Pubblica Amministrazione.

 

Roma, 14 ottobre 2014

USB Pubblico Impiego MIPAAF