FUa 2007 ICQ

Roma -

In questi giorni si sono concluse le trattative sindacali per l’accordo sulle modalità di riparto del FUA 2007, già firmato da CISL, INTESA e UNSA CONFSAL, la RdB è contraria a sottoscrivere tale accordo, pur avendo contribuito alla modifica di alcuni punti rispetto alla bozza iniziale presentata dall'Amministrazione, grazie anche alle vostre sollecitazioni e osservazioni pervenute nei giorni scorsi.

La RdB è fortemente contraria alla firma dell'accordo, poiché in esso viene citato il MEMORANDUM che, come ben sapete, è stato voluto da CGIL, CISL e UIL, prospettato come la soluzione a tutti i problemi, ma che in realtà avrà pesanti ricadute sui lavoratori in termini di MERITOCRAZIA - MOBILITÀ SELVAGGIA SMANTELLAMENTO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - DEREGOLAMENTAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO.

Come negli anni passati, la RdB persegue, da sempre, l'obbiettivo di un utilizzo del FUA finalizzato a retribuire un salario accessorio uguale per tutti, da destinare in maniera fissa e continuativa in busta paga (14^ mensilità) ed ha sempre chiesto all'Amministrazione dei fondi aggiuntivi per il pagamento di quelle che sono le specifiche professionalità (tecniche, ispettive etc.) ed i disagi che esse comportano.

Piuttosto, ci viene da chiedere alle altre OO.SS., che rivendicano per buono tale accordo, per quale motivo, nelle sedi opportune, non fanno mai nulla per ottenere la perequazione dell'indennità di Amministrazione Mipaaf (che è tra le più basse) con quelle degli altri Ministeri.

Per  entrare nello specifico dell’accordo:

  1. a pagina 3 al punto B. si parla delle posizioni organizzative. Tali posizioni, è vero che sono previste nel CCNL, ma è anche vero che per come le interpreta l'Amministrazione si avvicinano in modo impressionante alla Vice Dirigenza e pertanto tale figura non essendo presente nel nostro CCNL e quindi se l'Amministrazione è intenzionata a pagare questa figura che provveda a farlo con i soldi del fondo dei dirigenti e non con il nostro FUA;
  2. a pagina 4 al punto C. l'Amministrazione ha presentato la ripartizione del disagio, per servizio esterno, in 3 fasce orarie. Al di là che il disagio esiste al momento che si esce fuori dall’Ufficio, va detto che in questo modo si incentiva a stare più ore fuori  per servizio a fronte di una bassa remunerazione e senza alcun riconoscimento di fatto in termini professionali (riqualificazione etc.);
  3. a pagina 4 al punto D. vediamo che per il 5° anno consecutivo l'Amministrazione ripaga l'impegno professionale ai dipendenti che non hanno avuto accesso ai benefici della posizione economica Super e ai passaggi all'interno delle aree. Tale importo è stato aggiornato e l'Amministrazione ha dichiarato che questo sarà l'ultimo anno. Noi avremmo preferito che si fosse proceduto a sanare tale situazione con nuove riqualificazioni prima che l'organico dell'ICQ si saturi a colpi di tagli ad opera della varie leggi finanziarie;
  4. a pagina 4 e 5 al punto E. l'Amministrazione, dietro anche nostra richiesta, ha incrementato l'importo da destinare in sede di contrattazione collettiva integrativa (RSU) portandolo ad Euro 500.000,00. Il problema sorge quando vediamo che con questi soldi, oltre che pagare i progetti che vengono descritti ai punti 1), 2), 3) e 4) (peraltro anche condivisibili in parte), viene pagato anche l'istituto della reperibilità che sarà deciso ed applicato con modalità diverse da quelle previste dall’art. 8 del CCNL. Tutto ciò creerà, con molta probabilità, una differenziazione economica tra i vari Uffici.

Anche quest’anno abbiamo assistito all’ennesima vicenda del FUA. Mentre CGIL CISL UIL e Autonomi distraggono i lavoratori in estenuanti trattative “di quattro soldi”, nel frattempo continuano a stringere accordi con i vari Governi per demolire la Pubblica Amministrazione, e quindi lo Stato Sociale; a togliere i diritti ai lavoratori, ai cittadini; a ridurre le pensioni; a scippare la liquidazione con i fondi pensione; a far slittare di anni i rinnovi contrattuali contribuendo ad un sempre maggiore impoverimento dei lavoratori.

Dopo lo SCIOPERO GENERALE del 30 marzo 2007

Non molliamo la presa

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